Guida alla SEO Copywriting per posizionarsi sui motori di ricerca

consigli e strategie per la seo copywriting

La SEO Copywriting, oggi più che mai è importante conoscerla per scrivere in modo efficace sul web, farsi notare dalle persone e distinguersi dai competitor.

In un mercato altamente competitivo come quello odierno, a vincere la partita sono solo quelle aziende e professionisti che meglio di altri sono in grado di padroneggiare le parole, adattandole agli strumenti digitali come il sito web e i social network.

Per questo motivo, noi di Visilay abbiamo deciso di realizzare questa guida sulla SEO Copywriting, che vada a toccare tutti i punti chiave per imparare le terminologie, modus operandi e tecniche di questa materia.

In sintesi, in questo articolo scoprirai quali sono le migliori tecniche di scrittura SEO per posizionarti tra i primi risultati sui motori di ricerca, essere trovato dai tuoi potenziali clienti e quindi vendere i tuoi prodotti e servizi.

Scopri come Visilay può trasformare il tuo sito web in uno strumento che genera traffico, contatti e vendite.

SEO: crescita organica del sito.
Content Marketing: creazione contenuti SEO oriented.
Paid Search: strategie a pagamento (Es. Google Ads)

Cos’è la SEO

Per scrivere in modo efficace sul web non è sufficiente essere abili con le parole.

Bisogna infatti conoscere anche tutte quelle strategie e tecniche per ottimizzare un testo (un articolo, una scheda prodotto, una pagina informativa o di vendita) per migliorarne la visibilità organica (non a pagamento) sui motori di ricerca.

Queste attività prendono il nome di SEO, ovvero l’acronimo inglese che sta per Search Engine Optimization.

Qual’è il ruolo di un SEO Specialist o Strategist in una strategia SEO?

Supponiamo, per esempio, che tu abbia una pizzeria in centro a Milano. Ovviamente, sarebbe meraviglioso uscire tra i primi risultati su Google, ogni qualvolta una persona digita Pizzeria a Milano. Sei d’accordo? Le ordinazioni aumenterebbero esponenzialmente, come anche gli incassi. E sia tu che il tuo team sareste felici e soddisfatti.

Semplificando il concetto, la SEO è proprio l’insieme di tutti quegli accorgimenti tecnici che ti permettono di raggiungere questo risultato.

Cos’è il copywriting

Per vendere bisogna comunicare, e per comunicare c’è bisogno soprattutto di parole.

Parole coerenti con il pubblico a cui stiamo scrivendo. Parole persuasive, in grado di convincere chi legge. Semplici, espressive ed efficaci. Parole che ipnotizzano, guidano e conducono all’acquisto.

Il copywriting è proprio questo: l’arte di scrivere testi che vendono.

Se negli anni ’50, il copywriter era colui che redigeva manifesti pubblicitari e lettere di vendita. Oggi, con l’avvento del marketing digitale, le sue mansioni comprendono anche la realizzazione di testi per il web: articoli di blog, schede prodotto per e-commerce e landing page.

Dunque, si può facilmente intuire che il copywriting è strettamente connesso con la SEO, e che ognuno rappresenta la cassa di risonanza dell’altro.

Cos’è la SEO copywriting

La SEO copywriting non è quindi altro che la combinazione di alcune attività complementari che si valorizzano a vicenda.

Le strategie di ottimizzazione per i motori di ricerca, da una parte. E le tecniche di scrittura per il web, dall’altra.

Fare SEO copywriting significa scrivere testi che rispondono a specifiche ricerche (e bisogni) degli utenti e che allo stesso tempo rispettano le regole di posizionamento dettate da Google & Co.

Le competenze richieste per fare SEO copywriting

Alla stregua di altre professioni legate al mondo del marketing digitale, non esiste un percorso di studi in Italia (non ancora, almeno) pensato per coloro che vogliono diventare SEO copywriter.

Ci sono però una serie di competenze trasversali – a nostro avviso fondamentali – che è possibile sviluppare per avvicinarsi a questo mestiere. Vediamo insieme quali sono:

  • Pensiero critico: analizzare e valutare in modo analitico che cosa accade, perché accade e come comportarsi di conseguenza, per intercettare in maniera adeguata i bisogni delle persone.
  • Ampio vocabolario: più parole si conoscono, più si è in grado di adeguare il proprio il linguaggio al contesto e al destinatario.
  • Ascolto: come avviene nella vita di tutti i giorni, nessuno ti ascolterà, se non sarai tu il primo ad ascoltare. Perché, per scrivere per il web in modo efficace, è necessario prima di tutto comprendere l’esigenza si vuole andare a soddisfare.
  • Competenze analitiche: per saper decodificare e analizzare alcuni dati e metriche indispensabili.
  • Conoscenza dei motori di ricerca: per comprendere come questi leggono, interpretano e indicizzano le pagine web.
  • Linguaggio HTML di base: per diventare SEO copywriter non bisogna necessariamente essere un programmatore, ma conoscere le basi del linguaggio HTML è indispensabile per ottimizzare un sito web.
  • Analisi di un testo: potrebbe sembrare elementare e fuori luogo, ma saper analizzare un testo, come la maestra ci ha insegnato a scuola, è fondamentale per comprendere dove è meglio inserire le parole chiave.
  • Studio di un mercato: in ogni progetto di SEO copywriting, prima della tattica c’è sempre la strategia; ovvero interpretare la situazione attuale di un brand, dei suoi competitor e del mercato di cui fa parte.
  • Conoscenza delle principali piattaforme di blogging: WordPress, Blogger e Joomla! sono le più conosciute. Sapersi destreggiare su queste piattaforme è essenziale per svolgere al meglio questo mestiere.
  • Storytelling: fare SEO vuol dire anche saper raccontare un contenuto al lettore. Per questa ragione, apprendere l’arte di comunicare attraverso le storie è un must to learn.
  • Programmazione neuro linguistica: o più conosciuta come PNL, ossia l’insieme delle tecniche di comunicazione che fanno leva sulla connessione tra i processi neurologici, il linguaggio e gli schemi comportamentali. Una competenza che può fare la differenza quando si scrive SEO.
  • Basi di formazione classica: e per ultime, ma non per importanza, tutte quelle competenze per così dire classiche che vanno dalla logica all’induzione, dalla deduzione all’astrazione. Perché per fare SEO copywriting bisogna essere in grado di comprendere i bisogni delle persone.

Come scrivere articoli SEO: gli elementi di scrittura SEO

Dopo questo doveroso preambolo teorico, passiamo adesso alla parte più pratica.

Gli articoli di blog sono sicuramente i contenuti più importanti in ottica SEO: rispondono a uno specifico bisogno degli utenti, rendono un sito web costantemente aggiornato e contribuiscono al suo posizionamento organico sui motori di ricerca.

Per questa ragione, è bene conoscere quali sono gli elementi che è necessario ottimizzare: quei componenti testuali in cui è possibile inserire la parola chiave per cui vogliamo essere trovati.

Meta tag title

Oltre al corpo, per scrivere un articolo SEO, è doveroso ottimizzare anche alcuni elementi più tecnici.

Il meta tag title è uno di questi: il titolo che dà il nome a una pagina web, ossia quello che appare nei risultati di una ricerca su Google (SERP) e in alto nel browser quando si naviga una pagina.

meta-title

Il meta tag title di un articolo di blog deve innanzitutto essere specifico, ovvero informare sia l’utente sia il motore di ricerca sul contenuto. Deve essere convincente, per invogliare l’utente a cliccare quel risultato e non un altro. E deve inoltre includere la parola chiave principale.

Ad esempio, come puoi ben vedere, il tag title di questo articolo è SEO Copywriting: la guida per scrivere sul web | SEO Strategist.

Meta description tag

Sulla falsa riga del tag title, il meta description tag è un altro attributo descrittivo di una pagina web.

Una sintesi dell’argomento trattato, la cui finalità è quella di indurre un utente a cliccare sull’anteprima che appare tra i risultati di ricerca.

Per questa ragione, questo elemento deve sì contenere la parole chiave – che appare in grassetto nella SERP quando viene ricercata – ma soprattutto descrivere in modo convincente e rilevante il contenuto di una specifica pagina.

Però, a differenza del tag title, il meta description non è un fattore che incide sul posizionamento.

meta-description

Se ti utilizzi WordPress, ti consigliamo di installare il plugin Yoast SEO, dove puoi inserire la meta descrizione (e anche il tag title) in modo semplice e intuitivo.

Invece, per verificare che la lunghezza del meta tag title e del meta description tag sia nei limiti suggeriti da Google, puoi utilizzare SERP Simulator.

Heading tag

Gli heading tag sono sicuramente tra i più importanti elementi di scrittura SEO.

Sono le intestazioni che introducono i paragrafi di un articolo e che ne definiscono la struttura gerarchica.

Esistono 6 tipologie di heading tag, numerati da 1 a 6 in ordine di importanza.

heading-tag

Di norma il tag H1 viene usato per il titolo e deve necessariamente contenere la parole chiave principale. I tag H2 introducono invece i paragrafi, i tag H3 i sottoparagrafi e così via.

Ad esempio, l’heading tag del paragrafo che hai appena terminato di leggere è un H3, mentre il suo H2 è Come scrivere articoli SEO: gli elementi di scrittura SEO.

URL parlante

Probabilmente sai già che cos’è un URL (Uniform Resource Locator): quella sequenza di caratteri che identifica una pagina o una risorsa sul web.

Ciò che forse non sai è che cos’è un URL parlante, e come anche questo elemento può essere ottimizzato in ottica SEO.

Un URL diventa parlante quando descrive l’esatto contenuto di una pagina web a cui si riferisce. Un po’ come accade nell’URL di questo articolo www.visilay.com/seo-copywriting/.

Oltre alla possibilità di inserire la parola chiave di riferimento, un URL parlante ha inoltre un duplice vantaggio: facilita la ricerca da parte dell’utente e migliora la rilevanza della pagina agli occhi di Google.

Proprio per non vanificare la sua utilità, ti sconsigliamo di non usare caratteri accentati, maiuscole, lettere straniere e spazi.

Contenuto: testi e paragrafi

L’elemento più importante su cui è possibile agire per ottimizzare un articolo SEO è senza dubbio il corpo.

È in queste porzioni di testo che si gioca la partita del posizionamento sui motori di ricerca. Ed è qui che entrano in campo le abilità dei copywriter più bravi.

Come vedremo successivamente, è necessario infatti saper scrivere testi originali, spontanei e irresistibili, e che allo stesso tempo includono le parole chiave per le quali vogliamo che l’articolo venga indicizzato.

Immagini e infografiche ottimizzate SEO

A differenza di quello che si potrebbe apparentemente pensare, anche le immagini (e le infografiche) sono un elemento indispensabile per il posizionamento di un articolo sui motori di ricerca.

Infatti, sono molti gli elementi tecnici su cui è possibile agire:

  • Innanzitutto, la dimensione del file: un’immagine molto pesante riduce la velocità di navigazione di un sito web, che è uno dei fattori di ranking presi in considerazione da Google. Per questo motivo, bisogna ridimensionarla e comprimerla. Ti consigliamo di caricare immagini che abbiano sempre un dimensione al di sotto dei 200 KB, e se proprio non puoi fare a meno di mantenere una qualità elevata, non sopra i 400 KB;
  • Prima di caricarla sul web, è bene anche rinominarla. In questo caso, valgono alcune delle considerazioni fatte precedentemente per il tag title e l’URL parlante: il nome dell’immagine deve descrivere il contenuto e contenere almeno una parola chiave rilevante;
  • Infine, una volta online, non resta che inserire il testo alternativo (l’attributo alt), ovvero una vera e propria descrizione dell’immagine che verrà visualizzata nel caso in cui quest’ultima non venga caricata correttamente.

Ecco come abbiamo ottimizzato l’immagine relativa al Title.

meta-title

Nome dell’immagine: meta-title.jpg

ALT Tag: Esempio Meta Tag Title

Video e podcast ottimizzati SEO

Un articolo di blog può contenere anche video e podcast. E anche questi sono elementi che è possibile ottimizzare in ottica SEO.

Suppergiù valgono le stesse osservazioni che abbiamo fatto per le immagini: si tratta di aiutare i motori di ricerca a comprendere l’argomento affrontato.

Ecco 3 suggerimenti per ottimizzare video e podcast in un articolo:

  • Inserisci gli attributi title e description;
  • Scegli un’immagine di anteprima stuzzicante;
  • E inserisci la trascrizione testuale.

Keyword research: l’analisi delle parole chiave

Abbiamo parlato di parole chiave, sì. Ma arrivati a questo punto, la domanda viene spontanea: come scelgo le keyword da inserire in una pagina web?

Nei paragrafi che seguono scoprirai quali sono le tecniche più efficaci e i migliori strumenti per la ricerca e l’analisi delle parole chiave.

Ma prima di buttarci a capofitto, ci teniamo a condividere con te una breve ma indispensabile riflessione che fa la differenza tra un SEO Copywriter professionista e un amatore.

Per fare SEO copywriting bisogna innanzitutto essere delle persone dall’animo avventuriero, che osano spingersi dove nessuno è mai arrivato, anche offline. Professionisti curiosi che vanno oltre la superficie delle cose, scavando in profondità nelle intenzioni di ricerca degli utenti. Solo attraverso questa attitudine si è in grado di realizzare contenuti originali, che andranno a colmare le abissali lacune di informazioni presenti su Google.

Le tecniche e gli strumenti sono importanti, sì. Ma a fare la differenza è sicuramente l’approccio.

Tecniche di ricerca delle keyword

Riprendiamo l’esempio iniziale e supponiamo che tu abbia una pizzeria in centro a Milano e che voglia posizionare un articolo di blog in prima posizione su Google per la keyword Pizzeria a Milano.

Questa è la tipica parola chiave che viene definita principale (main keyword), ossia la base di partenza di un progetto di ottimizzazione SEO. La parola più complessa da posizionare, proprio perché generica e molto competitiva. Basta pensare che a Pizzeria a Milano corrispondono quasi 190 milioni di risultati.

Per questa ragione, bisogna prendere in considerazione anche – e soprattutto – le parole chiave secondarie e correlate:

  • Le secondarie sono un’estensione della principale. Si ottengono aggiungendo un prefisso o un suffisso, per restringere il campo di ricerca. Così Pizzeria a Milano potrebbe diventare Pizzeria a Milano economica oppure Migliore pizzeria a Milano;
  • Le correlate sono invece dei sinonimi. Quindi, al loro interno, non contengono la parola chiave principale. Ad esempio, una correlata di Pizzeria a Milano potrebbe essere Dove mangiare una pizza a Milano.

Per agevolare questa attività, ti suggeriamo uno strumento gratuito (ma potentissimo) per la ricerca delle keyword, indispensabile in qualunque progetto di content marketing.

Si chiama Answerthepublic, e proprio come dice il nome suggerisce quali sono domande (e quindi le necessità) che le persone digitano sui motori di ricerca, e alle quali noi dovremmo rispondere.

A differenza di altri tool SEO, questo strumento si basa su una logica discorsiva. Ossia, partendo da una parola chiave, mostra tutte le frasi in cui è presente la keyword, realizzando un grafico molto simile a una mappa mentale. Una visualizzazione di facile lettura che permette subito di avere un’ampia panoramica.

Answer-the-public

Densità della parola chiave

Una volta identificate le parole chiave (principali, secondarie e correlate) da utilizzare, adesso ti starai chiedendo sicuramente: “Ma quante volte devo inserire le keyword in una pagina web?

Non esiste una risposta univoca, poiché sono tanti i fattori che entrano in gioco quando si fa SEO copywriting.

Uno di questi è sicuramente la keyword density, o la cosiddetta densità delle parole chiave, ossia il rapporto tra il numero di volte che una parola chiave viene ripetuta e la quantità totale di parole contenute in un testo, moltiplicato per 100.

Ancora una volta, non esiste una percentuale esatta. È sicuramente buona norma alternare la parola chiave con sinonimi e frasi correlate a essa. Ad esempio, se scriviamo di viaggi, potremmo utilizzare tutte quelle parole che vengono spesso utilizzate quando si parla di quest’argomento: prenotazione, voli, bagagli, vacanza etc.

Ma non è finita qui. C’è un’altra domanda a cui dobbiamo rispondere: dove va inserita la keyword?

Nel titolo (H1), innanzitutto, ma anche in un sottotitolo (H2), all’inizio del testo (nelle prime 70 parole) e alla fine.

Keyword prominence

La keyword prominence è un altro fattore da prendere in considerazione quando si scrive un testo SEO-oriented.

Prominenza vuol dire sporgenza accentuata, ed è proprio quello che dovrebbe accadere a una parola chiave: essere visibile agli occhi degli utenti e dei motori di ricerca.

Per far ciò, una keyword va posizionata quanto più vicina all’inizio e alla fine del testo a cui fa riferimento. Questa regola vale per i blocchi di testo, ma anche per i titoli e i sottotitoli .

Keyword proximity

A differenza della prominenza, la prossimità consiste invece nella vicinanza reciproca delle ripetizioni di una stessa parola chiave all’interno di un paragrafo.

Ci spieghiamo meglio. Quando una keyword viene ripetuta più volte in un testo e queste ripetizioni sono vicine tra di loro, allora viene a crearsi una zona di concentrazione che incrementa la rilevanza di quella parola chiave nell’intera pagina web.

Ma se ottenere prossimità è sempre auspicabile, riempire un testo a destra e a manca con parole chiave è solo controproducente. Bisogna invece saper padroneggiare l’argomento e scrivere con naturalezza.

SEO Copywriting: le migliori tecniche di scrittura SEO

Dopo aver parlato di SEO, approfondiamo adesso alcune delle migliori tecniche di copywriting per scrivere testi in grado di ipnotizzare i lettori.

Le considerazioni che seguono fanno riferimento (per semplicità) all’articolo di blog, ma quasi tutte possono essere replicate su ogni pagina del sito web.

Tecniche per creare la struttura del tuo articolo

Leggendo questo articolo, avrai sicuramente fatto caso alla sua struttura: l’incipit, i paragrafi introduttivi, e via via lo snocciolarsi del corpo fino ad arrivare alle conclusioni.

Come già anticipato quando abbiamo parlato degli elementi di scrittura SEO, sono gli heading tag a definire la struttura di un articolo: H1 per il titolo, H2 per i sottotitoli, H3 per i sottotitoli annidati in un H2, e così via. Danno ordine alle informazioni, raggruppandole in paragrafi di diverso livello.

Ma se gli heading tag sono gli strumenti tecnici, a definire la struttura logica di un articolo c’è un vero e proprio modello. Uno schema basato su studi scientifici della psiche umana.

A differenza di ciò che avviene sulla carta stampata, che prevede una fruizione lenta e attenta, un contenuto online viene letto distrattamente. Entrano infatti in gioco due effetti psicologici: l’effetto primacy e recency.

Prima di iniziare la lettura, le persone scannerizzano il testo con gli occhi, prestando particolare attenzione alla parte situata all’inizio e alla fine.

Per questa ragione, la tipica struttura a piramide (utilizzata negli articoli di giornale), che prevede le informazioni importanti all’inizio, lo sviluppo nel mezzo e i dettagli alla fine, non è più funzionale al formato digitale.

Per un articolo di blog, è di gran lunga preferibile prendere in prestito (e riadattare) lo schema tipicamente utilizzato dalle riviste scientifiche.

Una struttura a clessidra che inserisce le informazioni più importanti proprio all’inizio e alla fine del testo:

  • Nell’abstract, ovvero una breve sintesi del contenuto, utile per far comprendere al lettore l’argomento trattato.
  • Nell’introduction, che definisce lo scopo dell’articolo.
  • E nella discussion, dove vengono illustrati i principali risultati ottenuti.

In questo modo si va in contro alle esigenze del lettore moderno, sempre di fretta e non più paziente come un tempo.

Tecniche avanzate di copywriting

Adesso entriamo nel vivo e approfondiamo le 9 tecniche più avanzate di copywriting. Si tratta di strategie di scrittura persuasiva battezzate dai più famosi copywriter del mondo, frutto di anni di ricerche e applicabili in ogni contesto:

  1. Utilizza un gergo conosciuto: fare copywriting vuole dire comunicare. Dunque, è necessario adeguare il proprio linguaggio a quello del destinatario, qualunque esso sia. Utilizzare le sue stesse parole, espressioni e modi di dire, ci avvicina al lettore e incrementa la probabilità di riuscire a condurlo all’acquisto.
  2. Scrivi periodi brevi: un copywriter non è mai prolisso. Riesce a dire tutto con poco. E così dovresti riuscire a fare anche tu. Scrivi frasi brevi. Preferisci le coordinate alle subordinate. Usa spesso il punto. Come nelle frasi che hai appena letto. La tua comunicazione sarà più efficace.
  3. Evita espressioni che iniziano con “Se…”: crea un dubbio nel lettore, che non è mai una buona cosa, soprattutto nel copywriting.
  4. L’avverbio non è un tuo amico: questo consiglio ce lo regala Stephen King, secondo il quale uno scrittore che fa un uso smodato di avverbi trasmette la paura di non essere stato abbastanza chiaro.
  5. Concreto è meglio di astratto: le parole concrete vengono elaborate più facilmente dal nostro cervello. Motivo per cui è bene preferirle a concetti astratti, più immateriali.
  6. Fai dire di sì: un lettore che annuisce mentalmente è un lettore che prosegue la lettura. Usa quindi espressioni (e domande) che stimolano una risposta interiore positiva.
  7. Coinvolgi i 4 sensi: non siamo tutti uguali. Ognuno di noi ha un senso predominante, che ci guida nella percezione della realtà che ci circonda ogni giorno. Quando scrivi un testo, alterna verbi visivi come guardare e osservare a verbi uditivi come ascoltare e sentire a verbi cinestetici come toccare e odorare.
  8. Numeri, non solo parole: che sia un articolo o un testo pubblicitario, i numeri e i dati contribuiscono a dare concretezza e attendibilità alle informazioni espresse a parole.
  9. Invita il lettore all’azione: come abbiamo più volte sottolineato, oggi le persone sono distratte, pigre e restie a prendere iniziativa. Perciò, inserisci alla fine del testo una Call to Action, un esplicito invito all’azione per l’utente.

Tecniche per la formattazione del testo

Un testo non è solo contenuto, ma anche forma. Dopo averlo scritto, infatti, è necessario formattarlo affinché agevoli la lettura.

Vediamo insieme quali sono le convenzioni di formattazione più utilizzate sul web:

  • Il grassetto: viene utilizzato per quelle parole o frasi a cui si vuole dare più risalto. Leggendo soltanto le parole in grassetto, un utente dovrebbe poter comprendere di cosa tratta un paragrafo.
  • Il corsivo: di norma viene adottato per le citazioni e i termini di lingua straniera. A volte si può sfruttare come scelta stilistica consapevole.
  • Le virgolette: al pari del corsivo, possono racchiudere citazioni e dialoghi. Ovviamente, ti consigliamo di scegliere uno stile fin dall’inizio e mantenerlo per tutta la durata del testo.

Ottimizzare un testo SEO: 5 consigli utili

Dunque, abbiamo visto quali sono le migliori tecniche di scrittura SEO. Ma non c’è limite ai miglioramenti. Prima di essere pubblicato, infatti, un testo può essere ottimizzato ulteriormente. Solo così sarà in grado di soddisfare appieno lettori e motori di ricerca. Per farlo, ecco alcuni consigli.

Evita i blocchi di testo

Non c’è cosa peggiore per chi legge che imbattersi in un fitto muro di parole che non lascia respiro.

I blocchi di testo frenano la lettura, spaventano. Sono un invito ad abbandonare un sito web, subito dopo esservi atterrati. Perciò, un paragrafo dovrebbe sempre contenere spazi bianchi che separano un periodo da un altro.

Andare spesso a capo e lasciare una linea vuota è una buona abitudine per il cui il lettore ti sarà grato.

Usa un font leggibile

Dimentica i magnifici font calligrafici.

Sul web la leggibilità è imprescindibile. Scriviamo per essere letti e non per dare sfoggio alla creatività visiva.

Per questo motivo, ti consigliamo di usare un font pulito e privo di decorazioni. Tra i più usati online ci sono Verdana e Arial.

In quanto a dimensione e colore, valgono le stesse considerazioni: un font troppo piccolo e senza contrasto rende la lettura un’esperienza spiacevole.

Utilizza le liste: elenchi puntati e numerati

Come hai notato in questo articolo, l’utilizzo degli elenchi puntati e numerati facilità la lettura.

Danno struttura e aria al contenuto, evitando il blocco di testo.

Puoi utilizzare le liste ogni qualvolta vuoi:

  1. Fornire informazioni su prodotti e servizi;
  2. Elencare vantaggi per convincere un lettore;
  3. Presentare fatti e dati autorevoli.

Linka le pagine interne ed esterne al sito

I link verso altre pagine hanno una duplice utilità.

Da un lato arricchiscono l’esperienza del lettore con approfondimenti ulteriori. D’altra sono uno strumento SEO indispensabile: inserire una parola chiave nel testo dei link (anchor text) può influenzare positivamente il posizionamento sui motori di ricerca.

Più testo meno codice: aumenta il text/HTML ratio

Come è facile intuire, il text/HTML ratio è il rapporto tra il testo di una pagina web visibile all’utente e la quantità di testo presente nel codice HTML.

Questo valore indica l’efficienza del codice che tiene in piedi un sito web.

Per calcolarlo puoi usare questo tool: urlsmatch.eu

Anche in questo caso, non esiste un valore migliore di un altro in assoluto. Possiamo però dire che un blog non dovrebbe mai scendere al di sotto del 20%.

Long form o short form: le dimensioni contano?

È una domanda che periodicamente torna di moda: è meglio un testo lungo o uno corto?

Come al solito, la risposta è dipende. Ma da cosa?

  1. Dipende dalla finalità di quel contenuto. Per esempio, un landing page di vendita di un corso da 3000 Euro, potrebbe aver bisogno di molto parole per convincere l’utente ad acquistare.
  2. Dalla tua concorrenza. Se vuoi posizionare un articolo nella prima posizione della SERP di Google, dovrai tenere in considerazione la lunghezza degli articoli già scritti e adeguarti di conseguenza.
  3. Dal tuo target. Se il pubblico a cui scrivi è abituato a testi brevi e non ha tempo e voglia di leggere, un contenuto da 2000 parole non è esattamente ciò che preferisce.

Le dimensioni contano, sì. Ma ancora prima contano le caratteristiche del contesto in cui si lavora.

SEO Copywriting: le metriche che contano davvero

Dopo aver scritto e pubblicato un contenuto, arriva il momento di misurare i risultati.

Tra le decine di metriche che è possibile analizzare, sono 3 quelle che contano davvero quando si parla di SEO copywriting.

CTR

L’acronimo di Click-through rate, ovvero il rapporto tra il numero di click ricevuti e il numero di visualizzazioni.

Per comprendere meglio di che cosa si tratta, facciamo subito un esempio. Poniamo il caso che hai realizzato il testo per un’inserzione pubblicitaria su Facebook: le visualizzazioni sono 1000 e i click 100. In questo caso il CTR è del 10%. Ossia il 10% delle persone che ha visualizzato l’inserzione vi ha poi cliccato.

Quando un CTR può considerarsi buono? Anche in questo caso dipende dal tipo di campagna e dalla competizione.

Bounce Rate

Spesso capita di leggere definizioni errate di questo parametro.

Il bounce rate non è infatti la percentuale di lettori che esce da un sito web dopo pochi secondi. Bensì il tasso di rimbalzo che avviene ogni qualvolta una persona entra in un sito, legge una specifica pagina e poi esce senza compiere altre azioni.

Un valore molto alto di questa metrica non è sempre negativo. Bisogna considerare il tipo di progetto editoriale a cui si sta lavorando.

Time on page

Il nome è abbastanza esplicativo.

Si tratta del tempo medio che gli utenti trascorrono a visualizzare una specifica pagina, prima di passare ad altro o uscire definitivamente dal sito web.

È una metrica molto importante per valutare le performance di un progetto, in quanto un valore alto sta a indicare un interesse (in media) delle persone. Ma per considerazioni più approfondite, è sempre bene integrare questi dati con quelli relativi al bounce rate.

I migliori tools per fare SEO Copywriting

Abbiamo già parlato di answerthepublic, ma questo non è l’unico tool per fare SEO copywriting.

Ci sono altri strumenti gratuiti che possono aiutarti nel lavoro di tutti i giorni.

  • EdOra: una manna dal cielo per chi scrive. Trova le ripetizioni nel testo, segnalando dove è necessario un pronto-intervento-sinonimi;
  • Google Trends: uno strumento spesso ignorato, ma che può fare una grande differenza. Integrato in una strategia di content marketing, permette infatti di intercettare un interesse del pubblico, in uno specifico momento dell’anno. In questo modo è possibile realizzare un contenuto proprio quando ce n’è il bisogno.
  • Keyword planner: un altro strumento offerto da Google, che tra le tante funzionalità permette di scoprire il rendimento delle parole chiave, scoprirne di nuove ed effettuare confronti.
  • Copyscape: un tool con una duplice funzionalità. Da un lato è in grado di smascherare gli eventuali ladri dei nostri contenuti (a pagamento). Dall’altro ci permette di scoprire se siamo stati noi a usare contenuti altrui (gratuito).
  • Sem Rush: una valida alternativa al già citato answerthepublic, ma non solo. Offre innumerevoli informazioni su competitor, traffico e annunci a pagamento.
  • Conta caratteri: uno sito web che, come dice anche il nome, conta i caratteri di un testo. Ma la sua vera funzionalità è un’altra: indicare il numero di volte che ciascuna parola o frase viene ripetuta. Fantastico, vero?
  • Word: il programma di videoscrittura più diffuso al mondo. Un must to have per chi realizza contenuti.
  • Excel: utilissimo per organizzare le parole chiave, realizzare un calendario editoriale e creare la struttura di un articolo.

I migliori libri per diventare SEO Copywriter

Vuoi saperne di più? Bene.

Prima di passare alle conclusioni, vogliamo consigliarti quelli che secondo noi sono i migliori libri sull’argomento.

Ad oggi non esistono in Italia manuali che riuniscono tutte le nozioni necessarie per diventare SEO copywriter. Per questo motivo abbiamo scelto 2 libri, uno sulla SEO e uno sul copywriting.

  • Il primo è The Art of SEO di Eric Enge, Stephan Spencer e Jessie Stricchiola. La Bibbia della SEO. Un manuale denso di linee guida e tecniche innovative per elaborare e pianificare una strategia SEO. Da tenere sempre a portata di mano, sul comodino o sulla scrivania.
  • Unisce l’approccio creativo agli strumenti digitali, la scrittura ai media moderni, i maestri della pubblicità ai webwriter, fornendo strumenti pratici da utilizzare fin da subito;
  • Lo stile di scrittura di Diego Fontana è capace di entusiasmare anche il lettore più sconsolato.

Servizi SEO copywriting

Fare SEO Copywriting vuol dire unire l’ardore di due mestieri.

Da una parte la SEO, tecnica allo stato puro: parole chiave da cercare, righe di codice da ottimizzare e algoritmi da interpretare. Dall’altra il copywriting, l’arte di scrivere per vendere. Una professione che fa della psicologia il suo Cavallo di Troia.

Un connubio di competenze analitiche e creatività – complesse da ottenere, sì – ma in grado di generare un ritorno economico davvero imparagonabile.

Se desideri una consulenza o formazione sulla SEO copywriting per il tuo progetto puoi contattarci all’email [email protected]

Per maggiori informazioni scrivimi un email ho visita la pagina dei servizi sulla SEO copywriting.

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Mirko Rotelli
Mirko Rotelli

Mi occupo di Search Marketing da oltre 10 anni e nel mio percorso ho collaborato con: LG, Costa Crociere, Stellantis, Gruppo Tod’s, Gazzetta, Luxottica, STAR.

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